A mia sorella

di Susanna Labirinto

Cara Diana, quante volte ho pensato di scriverti! E quante volte l’ho fatto, in una sorta di scrittura interiore senza carta e senza file! Eccomi qui, oggi, in pieno percorso di psicoterapia, a scrivere a te (o forse a me) per dirti cose che tu non puoi sentire.

Continua a leggere

Pubblicato in Susanna | Lascia un commento

Tua colpa, tua grandissima colpa

di Susanna Labirinto

Se ascolto il dolore di chi ha perso l’amore, io lo sento. Ma non scompare il mio dolore per non averlo avuto mai, un amore così. Ascolto il turbamento per un futuro incerto, insidioso, difficile. E ho ancora un presente incerto, insidioso, difficile, senza stipendio fisso, per anni. Lo vedo quanta stima di sé può dare un status, quanto è umiliante che ti dicano di no. Non smetto quasi mai di sentire il fallimento. Ho dovuto rinunciare a quel poco di certezza, per non rinunciare a me.

Continua a leggere

Pubblicato in Susanna | Lascia un commento

Padre-nostro, padre-mostro

di Susanna Labirinto

Vi è mai capitato di incontrare una persona lobotomizzata-emotiva? Non una lobotomizzata che è emotiva: qualcuno a cui sembra sia stata praticata una lobotomia alla sfera emotiva. Ho sentito utilizzare l’espressione analfabeta-affettivo, da qualche parte. La cosa di cui parlo è leggermente diversa. Non è che Tizio o Caia non abbiano imparato che esistono le emozioni: a un certo punto gli hanno praticato un buco nell’anima. Puff: tu gli parli di cose che provi e loro ti guardano come se venissi da un pianeta strambo.
È tipico di queste persone pensare di chiunque esprima un’emozione: «Che esagerazione…»
Purtroppo per me ho una sorella così: lobotomizzata-emotiva. Quanto mi piacerebbe sapere quando è successo che le hanno spento quella parte di capacità…

Continua a leggere

Pubblicato in Susanna | Lascia un commento

Bits 3 – caos

di Eli Sandalo

Il primo pezzo su noi Bits (Born In The Sixties) aveva come titolo «per oggi». Il secondo «da oggi». Se c’è una seconda cosa che ha parecchio turbato noi Bits – la prima essendo la famiglia» – è la scuola. Ecco perché, quasi un riflesso condizionato, mi è scattata la filastrocca di_a_da_in_con_su_per_tra_fra.

Continua a leggere

Pubblicato in Eli | 1 commento

Bits 2 – da oggi

di Eli Sandalo

Il primo articolo intitolato Bits (Born In The Sixties) l’avevo immaginato con un titolo: per oggi. In quel titolo – che era nella mia testa ma non c’è nel blog – era come se ci fossero due cose che mi erano chiare in quel momento. Potevo dire qualcosa, non tutto quello che avrei voluto dire. Essendo una chiacchierata che facevo con chi mi stava ascoltando, non sarebbe stato realistico tenere una persona – o più persone, non so e non sapevo – un sacco di ore ad ascoltare me. E poi (seconda cosa) avevo chiaro che avevo chiare solo alcune delle cose che volevo dire.
Per oggi va così, mi ero detta. Magari un altro giorno capisco altre cose e magari mi viene voglia di dirvele. Oggi invece mi viene, come titolo, da oggi. Non pensate però che stavolta andrò nel futuro, tipo da-oggi-in-poi. Vale il discorso sull’impossibilità del controllo: troppi pezzi, troppi sentieri, troppe variabili che non dipendono da noi. Da oggi significa che solo oggi ho capito le cose che vi racconto oggi. E che quindi valgono da oggi, in quanto ieri non le avevo capite.

Continua a leggere

Pubblicato in Eli | 1 commento

Bits 1 – per oggi

di Eli Sandalo

Bits sta per Born In The Sixties:
Born
In
The
Sixties

Non ha una grande importanza dove: sono nata in quella parte di mondo in cui questa dicitura, questo riferimento al quando, ha un senso. Se per voi ha senso sentirmelo dire, che sono nata in quel periodo storico, allora siete in grado di ascoltare questo mio racconto. Dico ascoltare perché ciò che scrivo non è un romanzo (di finzione o autobiografico). In quel caso avrei detto che potete leggerlo. Questa cosa è una mezza conversazione: la parte in cui parlo io.

Continua a leggere

Pubblicato in Eli | 2 commenti

Raccontarsi

di Eli Sandalo

Ho un’amica spudorata. Ha poco più di 40 anni e fa l’insegnante di musica, privatamente. Qualche giorno fa mi chiede di scriverle una cosa, tipo «quello che diresti tu se avessi un palco per due ore».
Ma come – dico io – cosa direi a chi? Non è che uno prende e dice le stesse cose ai bambini, alle volontarie della Caritas o ai genitori di ragazzi tossicodipendenti. Ma che razza di esempi… chi sono queste persone? No – dico io – era così per nominare qualche target specifico, a cui direi cose specifiche, ma soprattutto cose diverse in modi diversi, con linguaggi diversi, perfino con parole diverse… e poi, anche se dovessi dire la stessa cosa, non sarebbe mai la stessa cosa.
Ma è proprio questo, quello che voglio che tu mi scriva!
Insomma, vuole che io le scriva quello che direi io a proposito di come si dicono le cose a seconda di chi ti sta ad ascoltare.
Allora ci sediamo e mi spiega di che cosa ha bisogno. Continua a leggere

Pubblicato in Eli | Lascia un commento

Mine vaganti

di Susanna Labirinto

«Le mine vaganti servono a portare il disordine, a prendere le cose e a metterle in posti dove nessuno voleva farcele stare, a scombinare tutto, a cambiare i piani.»
– La nonna, da «Le mine vaganti»

Ho accettato, fondamentalmente, di essere una mina vagante, dopo molti anni in cui questo ruolo mi era stato cucito addosso.
Oggi scelgo di non essere legata all’essere una mina vagante, ma di poterlo o volerlo essere, laddove capiterà che io lo sia.

Continua a leggere

Pubblicato in Susanna | Lascia un commento

Abbastanza

di Rosilia Cenaci

Quasi 52. Come sintetizzarli? Così: il mio abbastanza non è mai abbastanza.

Continua a leggere

Pubblicato in Rosilia | Lascia un commento

Appartenere

di Susanna Labirinto

Il bisogno di appartenenza è antico come il mondo. Il senso di appartenenza è ciò che offrono la famiglia, le chiese, l’associazionismo, i social: non sempre tu realmente appartieni a «là», ma ne hai la percezione (o dispercezione, o iperpecezione). Sei «suo figlio», «sua sorella», «suo socio», «suo fedele», «sua amica»… dall’altra parte, il senso di indipendenza. E la solitudine connessa.

Continua a leggere

Pubblicato in Susanna | Lascia un commento