di Eli Sandalo
Ho un’amica spudorata. Ha poco più di 40 anni e fa l’insegnante di musica, privatamente. Qualche giorno fa mi chiede di scriverle una cosa, tipo «quello che diresti tu se avessi un palco per due ore».
Ma come – dico io – cosa direi a chi? Non è che uno prende e dice le stesse cose ai bambini, alle volontarie della Caritas o ai genitori di ragazzi tossicodipendenti. Ma che razza di esempi… chi sono queste persone? No – dico io – era così per nominare qualche target specifico, a cui direi cose specifiche, ma soprattutto cose diverse in modi diversi, con linguaggi diversi, perfino con parole diverse… e poi, anche se dovessi dire la stessa cosa, non sarebbe mai la stessa cosa.
Ma è proprio questo, quello che voglio che tu mi scriva!
Insomma, vuole che io le scriva quello che direi io a proposito di come si dicono le cose a seconda di chi ti sta ad ascoltare.
Allora ci sediamo e mi spiega di che cosa ha bisogno. Continua a leggere→